«A tutta volontà scriverò per me stesso, credendo di avere fatto un dono a tutta l'umanità"
In questa nuova veste di aforismi in letargo da troppo tempo, vorrei riassumere questi ultimi anni di silenzio, con le nuove conoscenze sia di esperienza mia di vita, come delle numerose letture in questo periodo chiamato della maturità.
M.Pluchino – 1 gennaio 2019
Spesso il metodo matematico applicato nella risoluzione delle problematicità quotidiane, è controproducente e dispendioso. Seppure vi sono discipline che hanno nei contenuti strettamente teorici, migliaia di leggi e principi formulati e comprensibili solo per gli addetti, nella messa in pratica
La mia dotta ignoranza, esige sempre più conoscenza nei piani alti del sapere critico applicato alle scienze particolari. Inoltrarsi nei campi specifici riservati agli accademici del sapere, intimidisce e scoraggia coloro che hanno un concetto servile di sé stessi. Essi delegano il loro tacito pensare
Il secondo governo Conte dopo appena 16 mesi dalla sua nascita sembra avviato al tramonto o rimpasto, e si ripropone maledettamente in Italia il tema della stabilità, antico male per la sfera istituzionale, e per i danni all’economia.
07/03/2021
06/03/2021
La mia dotta ignoranza, esige sempre più conoscenza nei piani alti del sapere critico applicato alle scienze particolari. Inoltrarsi nei campi specifici riservati agli accademici del sapere, intimidisce e scoraggia coloro che hanno un concetto servile di sé stessi. Essi delegano il loro tacito pensare, ai sento dire e letture concilianti che limitano il loro interesse personale, per quotidiane e subdole esercitazioni mentali effimere come la lettura delle news, comandate dal movimento del pollice del nostro organo esteso chiamato smartphone. Distinguersi dal comune agire e pensare in proprio, significa isolarsi e estraniarsi dagli inquilini stabili della metaforica caverna platonica. Più fame di conoscenza nutrirà l’esistenza, e più verremo denigrati e giudicati ed’ infine derisi. Occorre decidere in fretta del nostro destino, e di come usare la nostra dotta ignoranza. Vogliamo indottrinare i sodomizzati dal potere, rischiando il linciaggio dell’indifferenza? In alternativa al pensiero di libertà di marxiano, che faceva della collettività l’unica valida risorsa per attuare una rivoluzione dello stato delle cose, vi è quella individuale. Essa appaga i sensi personali, e ci immerge o si perde nelle nostre profondità, elevandoci come direbbe Nietzsche, ad’ una volontà unica di potenza in cui innalzandoci sempre più, vediamo gli altri sempre più lontani e piccini. Elevarsi significa estraniarsi ed è l’unico stato nascente possibile che ci rende felici, ma aimè lo condivido unicamente con la mia ombra.
18/01/2021
Il secondo governo Conte dopo appena 16 mesi dalla sua nascita sembra avviato al tramonto o rimpasto, e si ripropone maledettamente in Italia il tema della stabilità, antico male per la sfera istituzionale, e per i danni all’economia. In oltre 160 anni dell’Unità d’Italia, abbiamo avuto 131 governi. In media, ciascun esecutivo è durato meno di 15 mesi. L’unica fase di stabilità si ebbe, guarda caso, durante il fascismo, in cui il presidente del consiglio, Benito Mussolini, rimase in carica per quasi 21 anni! Negli ultimi 30 anni in Italia, si sono succeduti 12 premier diversi in 17 governi, con Silvio Berlusconi ad essere entrato a Palazzo Chigi per 3 volte e Romano Prodi e Giuliano Amato per 2, mentre Giuseppe Conte è passato allegramente dal guidare una maggioranza “giallo-verde” a una “giallo-rossa” nella medesima legislatura, caso unico nella storia repubblicana. Nello stesso periodo, la Germania ha avuto 3 cancellieri, il Regno Unito 6 primi ministri e la Francia 5 capi di stato. Le scelte decisionali lungimirante in economia, comportano per un governo dei costi politici immediati sul piano del consenso. Ma dato che queste strategie economiche spesso impopolari, necessitano un periodo di sviluppo e di un evolversi di situazioni economiche date dal fattore tempo, le scelte e i sacrifici, verranno ripagati per gli sforzi profusi magari ottenendo un nuovo mandato. Ma se ogni premier è conscio che prima ancora di insediarsi di avere pochissime probabilità di arrivare fino alla fine della legislatura, perché mai dovrebbe screditarsi agli occhi dell’opinione pubblica con misure politicamente rischiose? A quel punto, rinuncerà a programmare, consapevole che non sarebbe colui che raccoglierebbe i frutti delle sue riforme strutturali. Tutto questo ha un impatto devastante sull’economia, che rimane in balia degli eventi, senza alcuna direzione e con problemi che si procrastinano di decennio in decennio per l’assenza di soluzioni adottate. Fino a quando il Parlamento sarà affollato da partiti personali, che riescono a ottenere seggi per effetto di leggi elettorali studiate appositamente per premiare anche le liste con percentuali da prefisso telefonico, non ci sarà mai stabilità di governo. Auspicio di ogni legislatura che si avvia, sarebbe che sia costituente, e che maggioranza e opposizione si mettano d’accordo per riscrivere insieme le regole del gioco. Finisce sempre con il rimpianto ipocrita di anni sprecati a litigare e con la consapevolezza che l’Italia continuerà a calciare il barattolo come nei precedenti 160 anni di storia. La quasi impossibilità di portare avanti politiche a lungo termine, va a vantaggio degli interessi delle altre forze politiche, che una volta al governo, saboteranno le azioni dei predecessori, per non far loro accumulare voti. Così l’impegno delle forze politiche viene impiegato in questa lotta per i consensi, arrivando anche a disfare quello che è stato fatto di buono dai governi precedenti pur di mettere gli avversari in cattiva luce. Due domande a quelli che sostengono l’attuale governo. Potete elencarci a noi cittadini fuori da ogni gioco di potere, cosa chiede Matteo Renzi il destabilizzatore o nemico del popolo? Se come prevedo la mia richiesta rimarrà foglia morta, a breve vi farò un saggio (non perché sia saggio), sulle sue richieste concrete che si fa ogni cittadino onesto. Altra domanda, sono un breve elenco delle azioni fatte da parte dell’attuale governo, per migliorare la vita in questi mesi di pandemia, e un piano di rilancio credibile del paese che voi vorreste salvare? Secondo il mio parere le iniziative di questi ultimi governi a guida PD e altri alleati, perpetuano il ruolo delle autocrazie e la corruzione, che, a loro volta, alimentano un clima di instabilità economica, politica e sociale artificiosa, oltre a mantenere a vita le poltrone dei cosiddetti rappresentanti, sia in Italia che in Svizzera, mentre l’Italia nel post-Covid dovrà dichiarare fallimento, e avrà inizio lo shopping dei nostri creditori esteri. Il giorno che un parlamentare o rappresentante, si taglierà lo stipendio per solidarietà verso la povertà incombente, e metterà a rischio la propria poltrona con iniziative coraggiose, ogni sua parola e azione diverrà più credibile. Al momento i nostri politici stanno (senza distinzione) preparando il terreno, per vendere lo stato al miglior offerente, dopo che la pandemia, avrà mandato in fallimento la media borghesia. Mi sembrano come i musicisti del Titanic, che mentre la nave affondava perseguivano il loro servile operato.
A volte vi sono canzoni che dicono più di mille parole. Per definire l’attuale situazione politica italiana, mi sono ispirato al grande Francesco Guccini che in questa canzone rielabora la lezione tramandata dal Don Chisciotte della Mancia di Cervantes, opera datata 1605, che s’incentrava sul tramonto di determinati ideali in quel particolare periodo storico.
Il brano di Guccini si apre con un’amara costatazione da parte del cavaliere:
Nel mondo oggi più di ieri domina l’ingiustizia, ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia; proprio per questo, Sancho, c’è bisogno soprattutto d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto.
…….. Mio Signore, io purtroppo sono un povero ignorante
del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero?
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perché il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte!
Riascoltando più volte la canzone, ritengo sia una lezione sempre attuale che dovrebbe permeare l’animo di ogni singolo individuo. Ognuno di noi può diventare un novello Don Chisciotte e, scortato da un fedele Sancho Panza, dare battaglia affinché trionfino gli ideali in cui si crede e per cui si lotta.
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